Mi chiamo Paola e vi racconto di me e delle mie birre… ma partiamo dall’inizio…
Ho 46 anni sono spostata ed ho una figlia di 9 anni e vi posso dire che nella vita ho cercato di vivere intensamente ogni giorno, perchè in “soli” 46 anni ho vissuto tante esperienze personali e lavorative che mi hanno permesso di capire l’importanza di sfruttare al meglio ogni giorno della mia vita.
La voglia di indipendenza ed autonomia, però, mi hanno messo davanti ad un bivio e così ho dovuto prendere una delle più importanti decisioni della mia vita: accantonare la carriera da ricercatrice per cercare un lavoro.
Così sono stata assunta da una multinazionale farmaceutica Italo-Francese dove sono riuscita a coniugare la mia capacità relazionale con l’impegno dell’azienda.
In quasi venti anni di lavoro, la mia carriera mi ha fatto ricoprire ruoli manageriali sempre più importanti che mi hanno permesso di viaggiare molto in Italia ed all’estero portandomi a conoscere tante realtà e di confrontarmi con tanti mondi diversi sino poi a trasferirmi nella magnifica Puglia e per la precisione a Bari dove oggi vivo.
Questa ispirazione mi ha portato anche a provare tante birre ed a frequentare vari corsi di degustazione per affinare sempre più i miei sensi birrai.
L’arrivo in Puglia, poi, mi ha dato la possibilità di conoscere mio marito e di dare alla luce mia figlia, ma anche di scoprire le molte realtà birraie di cui questa splendida regione è ricca.
Birre artigianali veramente buone prodotte da persone molto competenti, oltre che appassionate che mi hanno permesso di continuare a soddisfare il mio palato e la mia curiosità.
Però, spesso, capita che quando tutto sembra perfetto… la vita ci metta davanti a degli ostacoli…
Credo che, benché abbia avuto tutta la libertà di scelta, la possibilità di perdere un ottimo lavoro a 42 anni possa destabilizzare chiunque… ma io sin dal primo momento avevo già preso una nuova importante decisione.
Le mie esperienze di vita e di lavoro mi hanno insegnato a non piangermi mai addosso e, soprattutto, che un “evento negativo” nell’apparenza si può trasformare in una magnifica opportunità per cambiare e ricominciare ad inseguire i propri sogni e le proprie passioni.
Così, con il sostegno della mia famiglia, ho preso un grande respiro ed ho urlato:
In poco più di due mesi il vecchio mondo lavorativo non esisteva più… era un nuovo inizio che partiva dall’Università di Perugia e precisamente dal Centro di Eccellenza per la Ricerca sulla Birra (CERB) dove ho perfezionato la mia formazione birraria abbinandola alla mie conoscenza scientifiche e tecniche.
Tornata in Puglia ho iniziato a collaborare con il Mastro Birraio bavarese Oliver Harbeck, da tempo residente ad Ostuni, e con il suo birrificio BirrApulia; così ho dato il via alla mia nuova vita con nuove sfide e nuovi rapporti personali e lavorativi.
Dalla magica alchimia dell’unione tra la mia razionalità di biologa e la mia passione per la birra ho creato, sempre con il sostegno della mia famiglia, il Birrificio Bari, in onore della splendida città che mi ha accolto ed in cui vivo.
Per chi non conosce Bari, devo dirvi che oltre ad essere veramente bella, ciò che mi ha sempre colpita è il suo essere città del mondo con l’incontro di tante culture diverse, una città che non ti fa sentire straniero.
Una città devota al suo San Nicola, ma anche ad una cultura del “saper vivere” e del “saper gustare la vita” attraverso il profondo legame che unisce la sua gente con i frutti del suo mare e della sua terra, nello spirito del “mare nostrum” mediterraneo, ammirato e ricercato in tutto il mondo.
Da queste premesse e da queste storie nascono le birre di Bari, dico volutamente di Bari perché per realizzarle mi sono ispirata ai colori, ai profumi ed ai sapori di questa città, alle sue leggende, al suo Santo Patrono ed alla mia “lucida follia” di realizzare un sogno.